mercoledì 13 febbraio 2013

Buona la prima?

Ed è passata. La prima puntata del Festival  è passata, ed anche con un bel numero di telespettatori sembrerebbe, con il picco di  17 milioni durante la contestata esibizione di Crozza.
Ma partiamo dall'inizio.
Si comincia con l'apprezzato, personalmente parlando, omaggio a Verdi da parte del centenario coro dell'Arena di Verona che intona il famoso "Va pensiero". E poi eccola che arriva, probabilmente la seconda persona più attesa della prima puntata dopo appunto Crozza: Luciana Littizzetto sbarca nel teatro Ariston a bordo di una carrozza stile Cenerentola, con tanto di cocchiere, "Un esodato della Fornero", lacchè  tirati di tutto punto e quattro cavalli bianchi con pennacchio in fronte. E subito si esibisce con un suo must, un sempreverde: la letterina. Indirizzata proprio a San Remo, anche se come dichiara fin da subito Luciana "Non esiste nel calendario, nè in quello Maya nè tanto meno in quello Pirelli". Irriverente e pungente come sempre, e piacevolmente sopra le righe non risparmia frecciatine qua e la ai politici impegnati in campagna elettorale: "Grazie che non hai fatto gareggiare Samuele Bersani, perchè con quel cognome li non ne uscivamo vivi. Toccava anche trovare un Samuele Berlusconi e un Samuele Monti". La vera star della serata, e con ogni probabilità anche di quelle che seguiranno è lei, che ravviva la presentazione forse un pò troppo politically correct di Fazio che, va bene che ci sono le elezioni e che insomma non facciamo battutine facilone verso il Vaticano, però suvvia una pernacchia, una stoccata cosi tanto per non sembrare troppo educatori ACR..

Ma passiamo a quelli che, secondo il mio giudizio personale, sono state le cose migliori e le cose di cui francamente si poteva benissimo fare a meno.

In: L'esibizione della coppia gay. Attraverso una serie di cartelloni, probabilmente per sottolineare il fatto che viviamo in un Paese dove agli omosessuali non è ancora concesso nemmeno il diritto di avere opinioni, i due ragazzi ci spiegano in maniera semplice e allo stesso tempo non banale, che si amano e per questo vogliono sposarsi. Ma che, ahimè, a NeW York perchè in Italia non si può fare. E si, la lacrimuccia è scesa.

In: L'esibizione di Crozza. Nonostante due- tre teste di cucuzza, o di bagghiolo (termine calabrese), abbiano più volte interrotto il monologo del comico ligure, tanto da far intervenire più volte Fazio per sedare i facinorosi, Maurizio ci regala un momento di satira politica in piena par condicio, passando da Berlusconi a Bersani, da Cordero di Montezemolo a Ingroia, nonostante qualcuno abbia poi notato la mancata  presa in giro di Grillo. "Io questo Paese lo odio" dichiara nei panni di Berlusconi, prima di esibirsi nella parodia di "Formidable" ed iniziare ad attirarsi gli applausi ma anche i fischi  del pubblico; strepitoso anche nei panni di Bersani, giusto per far par condicio anche noi, che dipinge come un povero sfigato che attende pacificamente sulla riva del fiume di veder passare il cadavere del nemico, e si ritrova ad essere colpito dalla piena. Un'osservazione della realtà cinica ed amara, che rivista il giorno dopo quando già le battute si conoscono e si sta quindi più attenti a ciò che viene detto senza ricercare la risata a tutti i costi, più che appunto delle risate tira fuori  un pò di ansia per quello che succederà tra pochi giorni con le elezioni. Battuta migliore? Per quanto mi riguarda "La Germania viene da mille anni di Capetingi. Noi veniamo da vent'anni di uno che si tinge la capa".

Out: Gli ospiti. Prima di tutto: ma ci sono stati? Poco fa ho letto, ad esempio che quel tizio vestito come Enzo Miccio che in un giorno di pioggia si incontra e si scontra con Oscar Giannino, altri non era che Baumgartner il tizio che mesi fa, non avendo nulla da fare ha deciso di sfondare il muro del suono. E cosi anche tutti gli altri ospiti che avevano il compito di annunciare quale canzone proseguiva nella gara: nella totale indifferenza di tutti si sono succeduti Marco Alemanno, compagno del compianto Lucio Dalla, Ilaria d'Amico, Vincenzo Montella, Flavia Pennetta  e quelli la che giocano a calcio e  pallanuoto. Nessun momento rilevante, nessuna esibizione degna di nota, nessuna affermazione da far saltare i capelli in testa ai dirigenti Rai. Probabilmente anzi, i dirigenti Rai erano intenti a dare il via ad interminabili tornei di Ruzzle tra le prime file.

Ora, visto che fa tanto giornalista impegnato che ne capisce di musica, nella mia somma ignoranza e cretineria, voglio provare anche io a fare questa classifica delle canzoni in gara ieri sera. Prima di tutto: ma perchè mai farci sorbire ben due canzoni in gara? Comunque, rigorosamente in ordine di apparizione, ecco i miei giudizi.

Mengoni- Va bene, io sono un pò prevenuta contro chi spunta dai reality, e i primi minuti di Mengoni ho tenuto il televisore senza volume. Poi mi sono detta che questo lavoro comporta anche il soffrire, e quindi rialziamo. La voce Mengoni ce l ha, ti tira certi acuti da spaccare il servizio buono dei bicchieri, ma poi niente. Non rimane in testa il motivo, non ti viene voglia di andare a rivederti il giorno dopo l'esibizione su youtube. Passa "L'essenziale" che, come scritto ironicamente su Twitter da qualcuno, "L'essenziale è inascoltabile alle orecchie". Una banalità agghiacchiante dei testi, uniti al fatto che a cantarli è un ex dei reality: Mengoni ha tutte le carte in regola per vincere il festival.

Gualazzi- Ma dico io Raffaello. Dico. Ma cosi bravo, cosi artista impegnato che t'ascolta solo chi di musica ne capisce ( e che due maroni dico io) e poi mi fai questa figura barbina? Con quella voce roca e strozzata? Dai su, ti do il beneficio del dubbio, però la prossima volta impegnati di più.

Silvestri- Daniele, grazie. Grazie di vero cuore per aver preso parte a questo Festival ed aver impedito suicidi di massa tra il pubblico. Essì occhei, che la seconda canzone ricorda la sua Salirò, ma infondo chissenefrega? Comunque è passata la prima, con tanto di interprete per i sordi alle spalle e interpretazione da romanaccio doc. E comunque, io lo farei vincere anche se mi riproponesse Salirò e La Paranza.

Simona Molinari e Peter Cincotti- Informiamo i signori telespettatori che tramite televoto, sarà possibile donare un euro per comprare un vestito di stoffa vera, e non ricavato dalla carta dei regali di Natale, a Simona Molinari. E va bene si, siccome Cincotti sa suonare il piano egregiamente, lanciamoci in questa banalissima e già vista esibizione in stile swing degli anni della ricerca dell'oro in America.

Marta sui tubi- Ecco si, prima di tutto una domanda al gruppo. Ma insomma, collezionate successi su successi, date del tour sempre sold out: ma per quale motivo andare a Sanremo? Con il festival ci azzeccano poco e niente, ma piacciono. Mi piacciono. Non vinceranno manco per la cippa, ma saranno tra quelli che venderanno di più, alla facciazza del completo blue di Mengoni.

Maria Nazionale- Vestita come se fosse appena tornata dal matrimonio della cugina Concetta, la sua esibizione è a mio parere (lo sottolineo, è tutto soggettivo) la più penosa del festival. Va bene, Napul'è mille culure, Vedi Napoli e poi muori e chi più ne ha più ne metta: ma il continuo, trito e ritrito esaltare la canzone napoletana, rischia di trasformarsi in un pesante momento trash, da non ripetere. E si ripeterà invece, visto che passa proprio la canzone napoletana. Napule è a voce de criature, dopotutto.

Chiara Galiazzo-  Io a questo punto, sarei anche tentata dal denunciare tutti quelli che su Twitter hanno invaso, nei mesi passati, la home con hashtag per esaltare le doti canore della vincitrice di XFactor 2012.  Non spicca, perlomeno non nella prima parte: sottotono, sottovoce, sotto. Sarà anche l'emozione di un palco come l'Ariston, probabilmente, ma quella che i bookmaker annoverano tra le papabili vincitrici, per ora  arranca soltanto.


Ah, dimenticavo, la menzione speciale.
Toto.
Toto mio bello, con l'autoradio sempre nella mano destra e il canarino sopra la finestra che co sto freddo c'ha pure lasciato le penne. Ma perchè? Perchè darsi cosi una zappata sui piedi, dal nulla? Ma voglio dire, con tutto il trambusto delle elezioni tu mi porti sul palco l'Armata Rossa, facendo vedere a tutti che in Russia evidentemente i dentisti chiedono parcelle a cinque zeri? Ma se volevi fare qualcosa di esaltante, non potevi chessò, presentarti vestito di pelle come Gigi d'Alessio l'anno scorso, con tanto di ballerine trash e  remix anni 90?...


Stasera la seconda puntata, dove cominciamo con la presenza della prima gnocca: Bar Rafaeli. E sarà ospite anche Giacobbo, che probabilmente ci spiegherà il collegamento tra templari-sacro Graal e Festival di Sanremo.






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