martedì 12 giugno 2012

Cinquanta sfumature di stereotipi.

E' in arrivo dagli Stati Uniti  il nuovo fenomeno letterario del momento: "Cinquanta sfumature di grigio" dell'inglese E. L. James. Nel libro la protagonista è innamorata di tal riccone, e per compiacerlo accetta di sottomettersi alle sue fantasie sessuali; manco a dirlo, in America hanno deciso di farci su un film: abbastanza scontato visto che parliamo di un libro in cui c'è una donna sottomessa ad un uomo di potere e soprattutto è farcito di sesso a gogò (Sex and the city insegna). Il libro ha però fatto discutere per l'immagine stereotipata che dà sia dell'uomo che della donna, soprattutto in campo sessuale. Ed è cosi che il sito di D Repubblica, mette a disposizione un'intervista con il sessuologo Fabrizio Quattrini, presidente dell'istituto Sessuologia Scientifica di Roma che dà la sua personale visione sull'argomento stereotipi sessuali. Visione che, manco a dirlo, non trova la mia approvazione. Tralasciando la parentesi sulle fantasie sessuali delle donne, che trovo anche pericolose, è abbastanza deprimente infatti che ancora nel 2012 la donna venga vista come la  stronza megera, immagine che già la  Chiesa ha deciso di affibbiarci fin dagli albori della nascita del mondo, pronta a far credere all'uomo che è lui a comandare, dargli ciò che vuole in camera da letto e poi farsi ingravidare per ribaltare i ruoli della situazione e tenere l'uomo stretto a sè. E' deprimente ed assolutamente maschilista.
Intanto perchè ancora una volta è la donna che fa la parte di chi tiene le redini del gioco nell'ombra, che usa a suo piacimento l'uomo come fosse una pedina e fondamentalmente, usa la gravidanza come segno più importante del suo potere sull'uomo. Penso che sia alquanto triste ritenere che l'unico modo per una donna di affermare la propria superiorità, se vogliamo ancora credere e batterci per il giochino della superiorità tra uomo e donna, sia quello di partorire e non, per esempio, il farsi strada in una carriera lavorativa in cui sono tendenzialmente gli uomini ad eccellere (anche questo sarebbe un argomento da affrontare). Implicitamente ritorniamo indietro di circa 60 anni, quando  il massimo che si chiedeva alla donna era di essere una brava moglie e una buona madre, che a tutto il resto ci pensava il marito/padre. Sottomessa e anche incapace.
Non nego che esistano donne che, effettivamente, hanno usato il trucco della gravidanza per farsi sposare, ma ciò che c'è di sbagliato è innalzare questi episodi a degli stereotipi, visto che lo stereotipo è per definizione un'opinione (negativa o positiva che sia) su qualcuno o qualcosa, largamente condivisa; il punto è che si rischia di trasformare questo tipo di donna che, ripeto, effettivamente può esistere ed in effetti esiste, in un personaggio tipo frutto dei soliti vecchi stupidi clichè che ancora non si riescono a vincere. Ed è oltremodo assurdo e pericoloso, visto che il giustificare e spiegare determinate cose con un semplice "La donna vuole essere dominata" può essere mal interpretata da quegli uomini che invece incarnano il clichè dell'uomo/bestia totalmente in balia delle proprie passioni e pulsioni sessuali che sono poi alla base di quelle tragedie che sempre più spesso riempiono i notiziari.
Forse, nel 2012, sarebbe il caso di ampliare un pò i propri orizzonti, di liberarsi da quelle barriere mentali e da quei pregiudizi che per anni hanno condizionato ed offuscato la mente e il modo di pensare delle persone, e che a quanto pare continuano a fare ancora oggi. E sarebbe forse anche il momento di mettere da parte l'ormai stancante diatriba su chi sia superiore tra l'uomo e la donna visto che non è possibile attribuire determinati meriti o demeriti ad un'intera categoria, ma solo all'uomo o la donna presi singolarmente.

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