mercoledì 7 marzo 2012

La leggenda, inventata, della festa della donna.

Ed eccola che rispunta. E' di nuovo l'8 marzo amiche, festeggiamo. Già festeggiamo questo unico giorno in cui l'uomo si ricorda che siamo donne, e non macchine sforna cibo e soddisfa desideri. Va bene, mi ero ripromessa che non sarei stata polemica.
Andiamo indietro nel tempo e cerchiamo di capire come e perchè l'8 marzo vengono festeggiate le donne e delle leggende che ne furono create in merito. Gli Woman's day erano in realtà ben più vecchi di quanto si pensi e non venivano festeggiati nel giorno in cui adesso cade la ricorrenza: tutto partì dalla II internazionale socialista del 1907, svoltasi a  Stoccarda,dove donne come Rosa Luxemberg e Clara Zetkin, lottarono per portare la donna al pari degli uomini, su tematiche come il voto e i diritti sul lavoro. A poco a poco la manifestazione dilagò in molti altri Paesi. portando l'aria del femminismo a soffiare sempre più prepotentemente su popoli e governi. Con l'avvento della prima guerra mondiale, le manifestazioni del Woman's day furono interrotte in tutti i  Paesi coinvolti, fino a quando a San Pietroburgo, l'8 marzo 1917 (secondo il calendario adottato in Russia, ossia quello giuliano era però il 23 febbraio) le donne della capitale manifestarono in favore della fine della guerra: questa manifestazione, quasi per nulla ostacolata dalle forze armate, incoraggiò le successive forme di protesta che avrebbero poi portato alla fine dello zarismo, al punto che l'8 marzo 1917 è la data di inizio della "Rivoluzione Russa di febbraio". Anni dopo, nel 1921, la II Internazionale comunista decretò l'8 marzo "Giornata internazionale delle operaie". In Italia fu festeggiata solo un anno dopo, scegliendo però inizialmente un'altra data, ossia il 12 dello stesso mese. La connotazione storica e fortemente politica della giornata fu a poco a poco dimenticata, facendo sorgere fantasiose leggende secondo cui l'8 marzo si commemorano alcune donne rimaste uccise in un incendio scoppiato in una fabbrica di cotone vicino alla quale crescevano alcuni alberi di mimosa, altra falsa leggenda per dare una spiegazione all'usanza di regalare mimosa in questa giornata.
In realtà furono tre donne italiane appartenenti al PCI (Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei) a scegliere la mimosa come fiore simbolo perchè fioriva nei primi giorni di marzo, in corrispondenza alla festa.
Anni dopo, nel 1972 a Roma a Campo De Fiori, si tenne una manifestazione (alla quale partecipò anche l'attrice Jane Fonda) femminile sulla rivendicazione del diritto della legalizzazione dell'aborto o sulla libertà omosessuale: alcuni slogan, specialmente quelli contro la Chiesa, furono giudicati eccessivi e la polizia caricò le manifestanti. Infine, due anni dopo, le Nazioni Unite proclamarono l'8 marzo come giornata ufficiale della donna riconoscendo a queste ultime il loro ruolo attivo negli sforzi di pace e riconoscendo l'urgenza di porre fine a discriminazioni nei loro confronti.
Insomma, l'8 marzo ha un significato ben più profondo ed importante di quello che si è solito, ormai, attribuirgli.

Come al solito però, col passare del tempo e degli anni, la società è riuscita a rovinare inspiegabilmente anche questo evento importante. E cosi al giorno d'oggi l'8 marzo è diventata una giornata in cui donnine e donnicciole possono dare il libero sforo agli ormoni partecipando a feste di dubbio gusto, con l'immancabile spogliarello maschile. Ancora una volta tutto è stato mercificato, tutto è stato fatto crollare ad una semplice festicciola dal retrogusto sessuale, fraintendendo e dimenticando il vero valore della liberazione sessuale che fior di donne negli anni passati si sono impegnate a conquistare. E noi, per l'ennesima volta, distruggiamo tutto, considerandoci emancipate se un giorno l'anno andiamo (è un plurale maiestatis, io dal canto mio non ho mai festeggiato questo giorno) a fare le cretine, perchè è questo che si fa, comportandoci come donnette represse che finalmente danno sfogo ai loro istinti primitivi.
Beh che bello, abbiamo trasformato il giorno della donna nel giorno della cretina.

La mia speranza, inattesa fin ora, è che le donne si riapproprino di quel ruolo che portò alla nascita di questo giorno, giorno simbolo di vittorie vere e di conquiste vere ed importanti. E che comincino a capire che le feste organizzate per le serate dell'8 marzo non sono altro che il crollo sia di quanto guadagnato con sudore e sangue da femministe negli anni passati, sia della propria dignità.



Svegliatevi sorelle.




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