L'adolescenza.
Questa meravigliosa fase della vita che tutti prima o poi dobbiamo attraversare: si dico meravigliosa perchè ci sono già passata, esattamente. Anzi meravigliosa proprio col senno di poi e proprio perchè è finita. Ovviamente c'è chi la vive in maniera diversa, ma per la maggior parte delle persone non è stata una passeggiata, in particolar modo se si tratta di ragazze che devono attraversare anche i meravigliosi sbalzi ormonali/umorali che non ci abbandonano mai. E Mediaset decide di sfruttare uno dei clichè più clichè per mandare in onda l'ennesimo programma di interesse sociale che diventa però una vera macchietta, condotto da un ex atleta privo, non solo della benchè minima preparazione per affrontare temi del genere, ma anche della capacità di condurre un programma simile.
Ed ecco quindi che vengono presentate diverse situazioni di ragazzi/e che stanno crescendo e per vari motivi entrano in conflitto con i genitori, che generalmente sono divorziati o separati e risposati con altre persone: i ragazzi sono aggressivi e maleducati, con reazioni isteriche e violente che si riversano sopratutto contro i familiari. Per la sottoscritta il problema si pone a monte, a causa anche di genitori che hanno eccessivamente viziato la prole e permesso loro di dettare legge: io sono fermamente contraria ad un rapporto di amicizia con i propri genitori, ognuno deve avere il proprio ruolo e quella dei genitori deve essere quello di guida, che si annulla nel momento stesso in cui genitori e figli si mettono allo stesso livello. Oltre che, permettendo ai figli di fare tutto ciò che si vuole è uno dei modi principali per far crescere persone viziate e poco umili, e per ottenere reazioni come quelle che vengono mostrate nel programma.
Ad ogni modo, questo programma è suddiviso in tre parti: nella prima viene mostrato il modo di vivere e di comportarsi di questi ragazzi e le loro continue reazioni di rabbia; successivamente dopo aver mostrato liti con genitori che non si sa per quale motivo non li appiccicano al muro con un malrovescio, arriva in scena il nostro eroe che dopo aver miracolosamente placato gli animi, comincia a far fare al ragazzo/a in questione una serie di cose per fargli capire che nella vita niente gli è dovuto e che non gli manca niente (no, ma va?) cercando anche di ripristinare il rapporto con i genitori anche avvalendosi dell'aiuto di una psicologa (che butta li quelle quattro frasi ad effetto che anche Nonna Papera) e infine dopo una serie di patetiche sceneggiate, come Lazzaro che si risveglia dalla morte, il protagonista della puntata capisce che stava sbagliando e si redime. Amen. Stupisce che non abbiano mandato la D'Urso a condurre una cavolata simile.
Cavolata perchè, ed è inutile che ribadisco che tutto ciò che viene scritto qui è una valutazione personale e soggettiva, si riduce un problema che è importante, benchè sia comune a moltissime persone, all'ennesimo show televisivo e peggio ancora, si fa credere che mettere in piazza i propri problemi , meglio ancora se piazza mediatica, aiuti a risolvere i problemi e che anzi sia solo la tv l'unica in grado di porre fine a certe questioni. Ma si, lasciamo che i "nostri" figli crescano viziati, tanto poi arriva il programma tv e ci risolve il problema. Ma come ho già scritto, la causa del problema va ricercata a monte, in quei genitori che forse per debolezza o per senso di colpa ( magari per aver divorziato) non sono stati in grado di gestire i figli, mollandogli qualche ceffone quando necessario e viziandoli all'ennesima potenza. Piccola postilla: io sono contro le punizioni corporali, ma di schiaffi ne ho presi anche io, TUTTI MERITATI, e non sono morta, anzi.
Ma soprattutto, si tratta il tutto con estrema superficialità: un problema come quello dell'adolescenza+, con le conseguenze di rabbia, insoddisfazione e isterismo che ne derivano, non può essere risolto in cosi poco tempo come mostrato dai tempi televisivi, che avranno rappresentato si e no complessivamente una settimana. Non basta fare due scenette simboliche/patetiche per far riappacificare i ragazzi con il proprio io interiore, per accettarsi cosi come sono e capire che la vita non è facile: sopratutto non lo si può fare davanti ad un pubblico televisivo. Specie se parliamo di una rete che l'idea che la vita sia facile e sia facile ottenere tutto ciò che si desidera, l'ha praticamente sdoganata.
Volete risolvere i problemi dei vostri figli?Dialogate, sin da quando sono piccoli. Parlate, fateli parlare e soprattutto, ascoltateli. Anche quando parlano confusamente e senza un'apparente logicità.
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