martedì 27 marzo 2012

Tremate, tremate le streghe sono tornate

E più belle che mai.
Il cinema, in realtà già da tempo con Monica Bellucci in "I fratelli Grimm e l'incantevole strega" e ben prima con Michelle Pfeiffer ne "Le streghe di Eastwick" solo per citare alcuni esempi, ha deciso di dare alle cattive delle fiabe la possibilità di mostrare un volto nuovo, fin ora sempre tenuto nascosto. Si perchè le fiabe ci hanno sempre insegnato che la strega è il prototipo della donna cattiva e brutta, della megera che fa del male alla fanciulla pura e docile. Se riflettiamo bene e andiamo a ripescare un pò di nozioni storiche, ci ricorderemo che le donne bruciate sul rogo come streghe nella maggior parte dei casi erano donne bellissime e indipendenti, con una mentalità spesso e volentieri osteggiata da quella classica del tempo medievale, l'età per eccellenza della caccia alle streghe, che inneggiava alla donna umile e dimessa, in completa balia del padre prima e del marito dopo, nella celebrazione più alta della società patriarcale dove la donna è solo un contorno, una pedina nel mondo dominato dagli uomini.; e chi  era invece diversa era dipinta come una donna esteticamente brutta, con difetti inventati dai detrattori e ovviamente cattiva e quindi meritoria di morte. Basti pensare ad Anna Bolena, la seconda moglie di Enrico VIII: dipinta da molti come una donna molto bella e fuori dai canoni della classica bellezza inglese (pelle olivastra e capelli ed occhi scuri, in contrasto con il biondo e rosso che imperavano nel prototipo di bellezza in Inghilterra) e di un'intelligenza acuta e vivace, fu fatta passare per molto tempo come una donna orribile che aveva usato un sortilegio per far innamorare il re e deporre la prima regina (Caterina d'Aragona) e piena di difetti fisici, come il sesto dito nella mano sinistra caratteristica propria delle streghe. Ed infine proprio con l'accusa, tra le altre, di stregonerie, venne decapitata. La sua immagine, nel corso della storia, fu riabilitata, ma per molto tempo passò l'idea che una donna intelligente e bella, e restia a piegarsi al volere altrui, era solo una strega. E le fiabe hanno sempre contribuito a divulgare questa immagine stregonesca nell'immaginario collettivo. Ed ecco che Grimilde la bella regina rivale di Biancaneve, per eliminare quest'ultima si trasforma in un orrida e perfida vecchiettina tramite dei sortilegi creati da lei stessa.
La settima arte ha però deciso, da un pò di tempo, di capovolgere queste credenze e lo fa partendo dall'abc: per interpretare le cattive,anzi la cattiva visto che i film in questione riguardano entrambi la favola di Biancaneve, sono state scelte due attrici bellissime, Charlize Theron per "Biancaneve e il cacciatore" e Julia Roberts per "Biancaneve" (titolo originario Mirror Mirror) contrapposte rispettivamente a Kristen Steward e a Lily Collins. Vedendo anche solo il trailer dei film si può notare come nel primo film tra i due presi ad esempio sono la bellezza fisica e la sensualità ad essere messe in risalto : si ma quella di Charlize Theron che appare molto più bella della Biancaneve/Steward e sinceramente, viene un pò difficile pensare che tra le due "la più bella del reame" non sia proprio la strega cattiva. E nel secondo film la strega Roberts è intelligente, ironica e brillante in opposizione con la Biancaneve/Collins che, da quanto ho potuto vedere dal trailer non mostra di brillare per intelligenza o vivacità, o humor, anche se per i giudizi approfonditi  aspetto di vedere entrambi i film. La strega rimane sempre la cattiva della situazione ma questa volta ha dalla sua fascino ed intelligenza e anche ironia: ed è lei che affascina gli spettatori, il pubblico, non la dolce ed anche un pò insipida Biancaneve. 
E' la rivincita della donna forte, quella che non accetta di camminare un passo indietro dell'uomo, quella che sa qual'è il suo posto ma non perchè qualcun altro gliel ha detto ma perchè è lei stessa a conoscerlo e a lottare per prenderselo. Non più la donna tutta fiocchetti e e pizzi, la signorina "gnè gnè"zitta e ferma che parla solo quando interpellata che  la società per molto tempo ci ha voluto propinare come modello ideale: una donna forte che non teme di mostrare le sue idee, il suo modo di pensare e di vivere indipendentemente dagli uomini.



1 commento:

  1. Noi donne forti.
    Meraviglia di blog
    Passa da me!
    http://martinapinto.blogspot.it/

    RispondiElimina