lunedì 27 febbraio 2012

And the Oscar goes to..

84esima edizione degli Oscar senza troppe sorprese. C'è chi addirittura l'ha definita noiosa nella seconda parte: quest'anno a condurla c'era nuovamente Billy Cristal, e tutto m'aspettavo tranne di sentire che ha reso noiosa una serata. Io ho provato a seguire la diretta, ma non avendo sky ed essendo i collegamenti streaming sul web abbastanza farlocchi, l'intenzione non si è attuata. Oltretutto, ammetto che le premiazioni che m'interessavano erano solamente tre: film, attore ed attrice. L'Oscar per il miglior film è andato a The Artist: a leggere le continue entusiastiche recensioni, sia professionali che di semplice gente che l'aveva visto, ero abbastanza certa che a portarsi a casa la statuetta sarebbe stato Midnight in Paris, di Woody Allen, quello dove ha recitato anche Madama Sarko e che aveva fatto girare i presidenziali attributi al primo uomo di Francia. Io non ho visto nè l'uno nè altro. In effetti, non ho visto praticamente nessuno dei film candidati: prima di cominciare a scrivere questo pezzo, ho cercato su youtube il trailer del film vincitore, e devo dire che merita ogni statuetta vinta.  La particolarità è che è un film muto, girato in bianco e nero e con una frequenza di 22 fotogrammi al secondo, invece dei soliti 24, per dare appunto l'impressione di ricordare i film muti anni 20 a cui si ispirava. Divino, a dir poco. IL secondo film muto nella storia della cerimonia che si aggiudica la statuetta dopo Ali di William Wellmann nel 1929. E il miglior attore protagonista è Jean  Dujardin, che alla sottoscritta, con quei baffetti e quel capello impomatato, ricorda un mix tra Clark Gable e Vittorio De Sica; c'è da dire però che tra i candidati c'era anche il mio adorato Gary Oldman, che per me meritava di vincere anche se avesse semplicemente interpretato un tizio che starnutisce mentre passa un treno. E a vincere invece il premio come migliore attrice è stata quella meraviglia di Meryl Streep per Iron Lady, alla sua 17esima candidatura e alla terza vittoria (le altre due erano Kramer contro Kramer e La scelta di Sophie... uno di quei film che vedi una volta e ti prende un magone tale che ti fa promettere di non vederlo mai più, nonostante sia  bellissimo) che la rende una delle attrici viventi più premiate nonchè una delle più grandi. Lei stessa ha scherzato, una volta salita sul  palco a ritirare il premio, dicendo "Metà America starà pensando 'Oh  no, ancora lei!" e dedicando il premio al marito, tra le lacrime per la sorpresa. Anche se tutto sommato, mi chiedo quanta vera sorpresa ci sia: io personalmente l'adoro, ma quando sei Meryl Streep e vieni candidata all'Oscar, le possibilità che tu non vinca sono veramente ridicole. E c'è anche un pò d'Italia tra i vincitori, visto che i coniugi Ferretti-Lo schiavo hanno conquistato la migliore sceneggiatura per Hugo, e proprio all'Italia e al regista del film Scorsese hanno voluto dedicare il premio. Non sono mancati i momenti commemorativi dedicati a Whitney Houston, Steve Jobs ed ovviamente alla grande Elizabeth Taylor. Non sono mancati nemmeno riferimenti politici: il regime di Teheran ha definito la vittoria di Una separazione nella categoria di film straniero, come una vittoria sul regime sionista, sebbene il governo di Teheran non esiti a mettere in carcere i suoi registi per motivi politici. Ma tutto sommato, un edizione tranquilla e priva di colpi di scena, tanto che lo share del programma da un pò di anni si è abbassato di circa il 40 %.  Io non ho mai seguito con attenzione la manifestazione, tranne per qualche video andato a spiluccare qui e là ogni tanto, giusto per curiosità. E per curiosità ho deciso di informarmi meglio sulla cerimonia cinematografica più importante. Ho scoperto quindi che il nome Oscar alla statuetta, è stato dato, pare, dopo che la direttrice dell'Accademy Awards Margareth Herrick ha esclamato, vedendola, "Oh cielo, assomiglia a mio zio Oscar!"; il film che ha preso tutte le statuette per cui è stato nominato è Il signore degli anelli: il ritorno del re con 11 su 11, seguito da Ben Hur (11 su 12); quello che ha ricevuto più premi senza essere il miglior film dell'anno è Cabaret, mentre il record di negatività è detenuto a pari merito da Due vite, una svolta e Il colore viola, che hanno ricevuto 11 nomination e sono tornati a casa a bocca asciutta (precisazione: in questo elenco compare anche The elephant Man, che avrebbe meritato ogni premio per cui è stato nominato); i film con più nomination sono Eva contro Eva e Titanic con 14 nomination (6 vinti il primo e 11 il secondo) uno solo in più di Via col Vento; l'attrice che ha vinto più Oscar è Katharine Hepburn che oltretutto non ha mai ritirato personalmente il premio e l'attore Jack Nicholson. Ci sono poi quelli che non hanno mai vinto nonostante le candidature, come Richard Burton e Glenn Close. I registi più premiati sono Coppola e il nostro Fellini (compare anche De Sica) mentre  Roberto Benigni, oltre ad essere uno dei due attori, con Laurence Olivier, ad essere premiato come miglior attore nel film diretto da lui stesso, è anche l'unico attore non anglofono ad aver ricevuto questo premio fin ora.
E in ultimo, la mia curiosità preferita: il maggior numero complessivo di Oscar in ogni categoria sono stati vinti da Walt Disney con 60 nomination e 26 premi vinti.


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