sabato 11 febbraio 2012

Essere donna

Girovagando per il web, mi sono imbattuta oggi in questa immagine:
non penso che ci sia in giro una vignetta che rappresenta al meglio la condizione di essere donna nel mondo di oggi. Nella parte sinistra è rappresentata la donna occidentale, con richiami americani (a mio parere, la chioma  bionda è un riferimento agli states,ma ripeto è un'opinione personale...forse avvalorata dall'opposizione della donna medio orientale accanto), forse un pò forzatamente sexy, visto l'abbigliamento balneare. Ma anche se fosse stato rappresentato un altro momento, come ad esempio una riunione in ufficio, l'immagine avrebbe sicuramente cozzato e contrastato con l'immagine della donna orientale, islamica, coperta con il noto burqua afghano( il burqua che copre interamente la donna dalla testa ai piedi)
Indossare il burqua nei paesi mediorientali deriva da tradizioni locali che sono indipendenti dalle norme imposte dal Corano (che obbliga solo l'uso del velo per il viso) ossia scelte imposte dalla società islamica moderna. Ad una prima occhiata, chiunque nella parte occidentale del mondo, considererebbe la donna sulla destra una vittima di politiche maschiliste, di una tradizione becera e meschina; eppure, ad  un'occhiata più particolare, lo stesso si potrebbe dire della rappresentante della donna occidentale. Il problema è che noi siamo talmente abituati ad indignarci per la condizione della donna nei paesi arabi, sdegno supportato anche da immagini televisive fatte ad hoc per celebrare la nostra presunta avanguardia nella parità dei sessi, da non accorgerci che lo stesso speculare ragionamento è assolutamente e perfettamente applicabile nei nostri confronti.
Purtroppo, noi consideriamo una vittoria e un gesto d'emancipazione il poter andare in giro seminude, credendoci cosi donne moderne e forti, donne che se ne infischiano del giudizio altrui. La cosa ridicola è che queste nuove parafemministe che vanno in giro sbandierando slogan anni 60/70 come "Donne riprendiamoci il nostro corpo" non hanno la benchè minima idea di cosa siano le lotte per l'emancipazione, nè comprendono che il loro comportamento è in realtà una risposta, inconscia, di riflesso, alla società che sempre di più assume connotati maschilisti e discriminatori. Basta, per esempio, dare un occhio alle pubblicità: donne bellissime, donne bellissime e perfette e seminude. Una donna nuda vende di più, un prodotto pubblicizzato da una donna nuda o seminuda attira più clienti. Non una donna che parla, si mostra intelligente, ma una donna che si mostra e che appare. Per fare un altro esempio, si potrebbe fare un giro tra gli annunci di lavoro offerti su internet: avendo lavorato come hostess in passato, mi è capitato e mi capita ancora di leggere annunci in cui la prima cosa che si chiede è "bella presenza" e dove, alla voce curriculum, non ti chiedono di specificare il tuo percorso studioso/lavorativo, ma di chiarire quale sia la tua altezza, il tuo peso e le tue misure (fondamentali). E non è certo un mistero che la bellezza, l'essere disinibite sia ormai un requisito fondamentale per arrivare a certi livelli.
Il punto è che noi occidentali ci lamentiamo che alla donna nei paesi arabi è stata tolta la libertà di espressione e di parola, non rendendoci conto che è quello che la società occidentale ha fatto anche a noi: la donna occidentale è stata letteralmente spogliata, per compiacere i desideri maschili, dandole una finta indipendenza e 'modernità'...in realtà anche alla donna occidentale è stata tolta la capacità di esprimersi per le sue capacità che non siano prettamente fisiche..anche alla donna occidentale è stato messo un velo, che,seppure invisibile, la ricopre dalla testa ai piedi.

E' spiacevole e tormentoso quando il corpo vive e si dà importanza per conto suo, senza alcun legame con lo spirito.Thomas Mann

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