lunedì 20 febbraio 2012

"Venti sigarette fanno più male di uno spinello"

Durante la trasmissione radiofonica "La Zanzara", l'ex ministro della salute Sirchia ha dichiarato che  uno spinello reca meno danni di venti sigarette.
Senza mettermi a discutere sulla veridicità, sulla condivisibilità o meno delle parole del ministro, ho deciso di approfondire il tema dell'uso della cannabis nella cura di alcune malattie come tumori ed altre come la SLA. Ovviamente, non essendo io medico nè avendo alcuna nozione in tema di medicina, il post sarà solo frutto di riflessioni personali senza alcuna pretesa, come tendo a specificare su ogni cosa che scrivo e pubblico.
 L'uso della cannabis per fini terapeutici era nota sin dal 1840 ma con la tassa imposta nel 1937 in America, per contrastarne l'uso non medico, la cannabis divenne introvabile e di conseguenza il suo uso farmacologico venne abolito e dimenticato. Ultimamente però l'uso di questa sostanza, viene rivisto dalla medicina tradizionale che ne riconosce determinati meriti e proprietà: molti studi medici ultimamente hanno dimostrato la sua efficacia nel combattere alcuni sintomi,come l'anoressia, tipici dell'AIDS, la spasticità della sclerosi multipla o le lesioni traumatiche nel midollo spinale. Produce inoltre notevoli benefici contro le nausee provocate dalla chemioterapia per combattere il cancro. Alcuni studi condotti sul THC (un principio attivo della cannabis) condotto su alcuni pazienti affetti da Alzheimer, il cui scopo era quello di analizzare gli effetti stimolatori dell'appetito provocati proprio dal principio attivo, hanno poi dimostrato che non solo l'appetito aumentava, ma che i comportamenti anomali, provocati dalla malattia diminuivano. Nel 1998, uno studio condotto in America da un gruppo di ricercatori guidati dall'inglese Aidan Hampson, e a cui hanno partecipato anche l'italiano Maurizio Grimaldi e il premio nobel Julius Axelrod, aveva altresì dimostrato come l'uso della cannabis prevenisse i danni cerebrali senza però provocare effetti allucinogeni e come fosse una speranza di cura per chi fosse stato colpito da ictus o da patologie neurodegenerative. Più di recente invece, uno studio uscito sulla rivista scientifica Nature, ha dimostrato come i cannabinoidi abbiano un effetto miorilassante ed antispastico sulla muscolatura e per questo motivo l'associazione inglese Royal pharmaceutic society, ha ottenuto dal governo britannico a procedere ad una ulteriore sperimentazione su 2000 persone affette da sclerosi multipla, in modo da trovare la combinazione farmaceutica adatta  a combattere la malattia. Bisogna anche aggiungere che un caso di morte per cannabis o marijuana non è mai stato registrato: si prenda ad esempio, la banalissima aspirina di cui tutti noi, abbiamo fatto o facciamo, un uso anche smodato a volte: negli Stati Uniti ogni anno muoiono tra le 2000 e 4000 persone per averla ingerita. Eppure nonostante i diversi studi medici pubblicati sull'argomento, che sono ovviamente ben più di quelli da me citati, e nonostante i benefici apportati a persone malate, nella maggior parte dei Paesi la cannabis continua ad essere illegale. In Italia, la legge Fini-Giovanardi la inserisce addirittura nello stesso posto riservato a droghe pesanti come eroina e cocaina, sebbene i suoi effetti non siano nemmeno lontanamente paragonabili a quello delle due droghe pesanti.

Tornando alla prima causa di questo post, c'è da aggiungere che, se della cannabis sono stati registrati effetti terapeutici e quindi positivi, delle sigarette ancora non si è registrato nessun effetto terapeutico o che comunque possa dar loro un barlume di positività. Anzi, molte volte sono proprio le sigarette a provocare quei disturbi, quelle malattie che poi, come ho discusso fin ora, possono essere curati tramite l'uso di cannabis. Eppure in quasi tutti i Paesi, le sigarette sono legali, la cannabis abbiamo già visto di no: in Italia da un pò di tempo sui pacchetti di sigarette sono stati messi quegli orrendi avvisi di morte in caso di consumo delle stesse, che però, almeno tra le persone che conosco io, non hanno mai fermato nessuno dal fumare.
Per quanto mi riguarda, nella mia vita non ho mai fatto uso nè dell'una nè dell'altra: non sono però contriara,e penso che si sia capito, all'uso della canapa nel contrastare alcune malattie o nel contrastare gli effetti negativi di alcune terapie, come la nausea e la scomparsa dell'appetito durante la chemio.
Dovrebbero essere invece le sigarette ad essere proibite, ma non tanto per...poichè si sa che l'uomo, quando una cosa è proibita la desidera molto di più: è necessario che sin dalla prima infanzia, nelle scuole parta una campagna, che non si limiti ad una sporadica giornata l'anno, contro il fumo e sugli effettivi nocivi che provoca, di modo da formare la coscienza delle persone da subito, e in modo tale che siano loro per primi a rifiutarne l'uso, senza alcuna proibizione governativa. Non farlo perchè te lo impongono, ma farlo perchè tu capisci che è dannoso per la tua salute.
E mi piacerebbe che la medicina, anche in Italia essendo io cittadina italiana, cominciasse a considerare molto di più l'uso della cannabis e i suoi effetti. Magari (ma magari dico una scemenza..ripeto, non sono medico nè voglio avere alcuna pretesa) nel THC si trova la cura per tante malattie ancora oggi appunto incurabili.

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